Cover antologia fumetto per me corto chiara onofri

Fumetto – Antologia “Per me corto”.

Break!

Ci siamo! Dopo diversi mesi di lavoro, tra bozze, sudore, ispirazioni e collaborazione, nella calura di Agosto ha preso forma “Per me corto”.

Ma che cos’è?

Non una raccolta di modi per gustare il caffé, o non solo, bensì la prima antologia a fumetti del collettivo Tofu e Teppismo.

A lato, la fantastica copertina di Chiara Oooo!

Il volume racchiude i racconti dei membri del gruppo, collegati da un tema comune: il bar. Spoiler, ce n’è davvero per tutti i gusti, per chi vuole ridere, per chi vuole piangere, per chi vuole sogghignare in barba al destino.

Ho contribuito anche io con una storia: “Break!”.

E mi direte: “Cosa c’entra il pugilato con il bar?”. Eh.

Qual è stata l’ispirazione per questo fumetto?

Si può riassumere in tre punti:

  • Un pizzaiolo.
  • Una canzone.
  • Il feedback di un’amica (che ho trascinato in questo vortice come colorista).

Ah, dovrei elaborare? Giusto.

Trovare un angolo su cui costruire una storia che mi interessasse non è stato immediato. Ma la realtà mi è venuta in soccorso: mi è tornato in mente un aneddoto su un pizzaiolo che un tempo era stato un campione di pugilato. Insomma, ci ho visto un personaggio con del potenziale. L’idea di un cambio di vita così radicale lasciava aperte tante ipotesi, tante domande. Tante possibili storie.

 

E poi?

Ho iniziato giocando con queste domande, cercando di immaginare questo personaggio muoversi nel bar, asciugare un bicchiere,  guardarsi nel riflesso di un suo trofeo. Ed ecco che ha preso a delinearsi una suggestione:

Un’atmosfera densa, sospesa e malinconica; il calore del sole si appoggia tra i bicchieri sul bancone del bar, alla fine della giornata, mentre il pugile barista, ostaggio di quel frammento di universo,  guarda in lontananza qualcosa che non può più raggiungere.

Da qui è emersa un’idea: e se invece di usare il bar solo come ambientazione, l’avessi posto come personaggio? Una sorta di antagonista, più precisamente. Qualcosa che instillasse di continuo nel pugile il rimpianto dell’età dell’oro.

E come tirarlo fuori da tale situazione?

In questo mi è venuta in soccorso una canzone di Odesza, in cui si ripete:Take your poison and run“. Una risposta possibile: accettare le cose come stanno come primo passo nella realtà e verso la libertà. Perché, forse, come disse un poeta: “Sol nella libertà l’anima è intera“.

 

Le scelte di colorazione

Per indicare visivamente i passaggi emotivi nel fumetto, ho pensato di utilizzare il colore: il full color della prima tavola lascia il passo a un linea spenta, come se il blu dei guantoni fosse rimasto cristallizzato nella vita del protagonista, fino ad essere l’unica nota presente.

In contrapposizione, ho scelto il rosso, colore dell’avversario, dei grembiuli da barista indossati dai personaggi, ma anche della passione e della vitalità.

A quel punto le idee di base c’erano. Però volevo qualcosa che amalgamasse meglio la storia, una chiave di lettura. E il feedback di un’amica e collega mi ha finalmente offerto lo spunto per rendere tutto più organico, contribuendo a creare il fumetto come lo potete leggere ora.

A proposito: ANDATE A LEGGERLO!

Se vi interessa vedere qualche altro esempio di fumetto a cui ho lavorato, potete dare un’occhiata al mio progetto per l’Albergo dei Poveri di Genova. Qui sotto, invece, lascio un assaggio delle tavole che ho disegnato; non vi preoccupate, sull’antologia ci saranno anche i testi!

Break_characters1

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Hai in mente un progetto interessante?

Non lasciarlo nel cassetto.